Oggi, le condizioni storico-sociali e i bisogni individuali sono diversi da quelli del passato ed è necessario progettare aziende che sappiano essere luoghi di benessere e rinnovamento culturale. Gestire un’organizzazione significa ottimizzare la comunicazione, partecipare, coinvolgere, permettere al singolo di esprimere il suo essere e contribuire ad una cultura dinamica capace di muovere le relazioni tra le persone che, in questo modo, diventano l’organizzazione stessa. È così che si crea l’humus per far scaturire performance sostenibili e ripetibili, crescita sociale e innovazione. La sfida è passare dal modello di management by objective a quello di management by culture come spiegano Roberta Gandini Corporate Coaching e Simona Cremascoli Partner di Carter & Benson. “Che cosa ti porta da un Corporate Coach?” “È che non riesco più ad esprimermi, sembra quasi che le mie competenze, acquisite negli anni, siano diventate ingombranti. Ecco, forse, il mio problema è di voler pensare rispetto a quello che faccio, voler decidere sulla base dell’esperienza che ho, per il bene dell’azienda. Questo non interessa più, serve solo che esegua le procedure in essere, che interpreti un copione scritto da altri. Mi sento in gabbia” Queste sono le domande e i dubbi che oggi, sempre più spesso, si pongono i manager. Ma quali sono le cause scatenanti? CLICCA QUI PER L'INTERVISTA COMPLETA |