LA LEGGE SUL BIOLOGICO: FACCIAMO IL PUNTO Come probabilmente saprai, il 20 maggio è stata approvata al Senato la proposta di legge sull'agricoltura biologica. A seguito di questa votazione, la legge è tornata alla Camera per l'approvazione definitiva, ma sono state sollevate fantasiose accuse di "esoterismo" in relazione alla biodinamica, regolarmente riconosciuta dall'UE da oltre 30 anni come agricoltura sostenibile certificata. In qualità di operatori del biologico dal 1978, ci sentiamo di dire la nostra, al fianco di Federbio, Assobio, Aiab e tutte le associazioni del settore, per chiedere di azzerare le recenti polemiche, sterili e controproducenti, e inserire al più presto l'approvazione della legge nel calendario dei lavori parlamentari. Crediamo che le decisioni debbano basarsi su fatti e dati, soprattutto quando si parla di alimentazione e futuro: "Il biologico ha dei plus innegabili dal punto di vista ambientale, della qualità dei prodotti, della salute umana e animale. Ma anche dal punto di vista delle opportunità economiche, ad esempio per il rilancio dei territori cosiddetti marginali. [...] L’agroecologia funziona perché è in grado di adattarsi alle realtà locali e trovare soluzioni adatte a qualsiasi contesto. In questo, l’approccio è opposto a quello dell’agricoltura convenzionale industrializzata, dove si pretende di offrire soluzioni tecniche standardizzate valide universalmente." Con piacere diffondiamo le parole competenti e accorte di Paolo Bàrberi, docente di Agronomia alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: oltre ogni polverone mediatico, la legge sul biologico serve all'Italia, per riprogrammare l’intero sistema agro-alimentare da molti punti di vista, non ultimo i modelli di consumo: che cosa aspettiamo?